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Dr. Risi Michele

Ortopedico

Ortopedia Chirurgia ortopedica del piede e della caviglia

Il Dott. Michele Risi si è Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Bologna nel 1986 e specializzato in Ortopedia e Traumatologia all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna nel 1991. Da molti anni si occupa della chirurgia del piede e della caviglia.Dopo aver lavorato per 23 anni come Dirigente Medico (Responsabile presso l’Ospedale Maggiore di Bologna e l’Ospedale di San Giovanni in Persiceto (BO), dal giugno 2016 ha scelto la libero professione e attualmente svolge la sua attività di chirurgo ortopedico del piede presso le Cliniche Private Villalba di Bologna e Villa Donatello di Firenze presso le quali esegue interventi chirurgici di tipo privato o in convenzione con le Assicurazioni Sanitarie.Lavora anche in alcune Cliniche Private Accreditate con il SSN quali: Santa Maria Maddalena, Occhiobello (RO), Villa Salus a Reggio Emilia e Villa Verde a Reggio Emilia.Esegue inoltre visite specialistiche presso diversi Studi professionali in varie città dell’Emilia Romagna (Bologna, Modena, Ravenna, Forlì), del Veneto e della Toscana.Dal 1-6-2016 è Partner dell’Associazione professionale PBS (Percutaneous Bianchi System) formata da un gruppo di chirurghi ortopedici che hanno introdotto e diffuso in Italia e all’estero tecniche innovative nell’ambito della chirurgia percutanea mini invasiva del piede.La sua attività è rivolta in modo particolare al trattamento delle più comuni malattie del piede con le tecniche innovative percutanee e mini invasive.E’ pertanto in grado di effettuare la correzione delle deformità delle dita del piede attraverso l’utilizzo di piccole frese chirurgiche di derivazione odontoiatrica, che vengono introdotte mediante piccole incisioni sulla cute di 2-3 millimetri. Queste frese sono guidate dalla mano del chirurgo che si avvale dell’uso di un particolare apparecchio radiologico per visualizzare le procedure. Questo tipo di chirurgia, a differenza di quella tradizionale, non prevede l’impiego di mezzi di sintesi (viti o fili metallici). Al termine dell’intervento chirurgico viene applicato un bendaggio particolare al piede, che viene successivamente rimosso e rinnovato dallo stesso chirurgo al tempo da lui stabilito.

Il trattamento chirurgico è generalmente eseguito in Day Hospital. A distanza di poche ore dall’intervento è concesso l’appoggio del piede a terra con una speciale scarpa ortopedica, allo scopo di ricercare rapidamente il corretto riassestamento del piede.

NEUROMA DI MORTON E LA METATARSALGIA

Il neuroma di Morton (noto anche come metatarsalgia di Morton, neuroma intermetatarsale e neuroma spaziale intermetatarsale) è causato da un ispessimento di un nervo plantare interdigitale (il nervo più comunemente interessato è quello che decorre nel terzo spazio intermetatarsale, tra le teste del 3° e 4° metatarso), che provoca l’intrappolamento e ‘irritazione del nervo. I sintomi principali sono il dolore e / o intorpidimento, avvertiti quando si cammina e che generalmente regrediscono o scompaiono con la semplice rimozione delle scarpe troppo strette o con tacco alto.
La metatarsalgia è una sensazione dolorosa avvertita a livello dell’avampiede, esattamente in corrispondenza delle ossa metatarsali.
È opportuno ricordare che possono esserci tante altre forme di metatarsalgia non riconducibili al neuroma di Morton. Tra queste, prima fra tutte, la capsulite, che è un’infiammazione delle strutture capsulo-legamentose che circondano le teste metatarsali. Nella maggior parte dei casi la metatarsalgia è il risultato di un concorso di cause, talvolta anche molto diverse tra loro.
Un quadro completo di tutti i possibili fattori scatenanti è il seguente.
Allenamento o attività fisica molto intensa. Tendono a soffrire di metatarsalgia gli sportivi di medio-alto livello, che si allenano quotidianamente. Le attività sportive più a rischio sono il podismo, il tennis, la pallacanestro, il calcio e il baseball, in quanto sono tutti sport che prevedono tanta corsa, l’uso di calzature particolari e, infine, l’impatto continuo su una superficie dura o sconnessa.
Per un atleta amatore, i pericoli sono inferiori, tuttavia possono subentrare più facilmente altri fattori favorenti (per esempio il sovrappeso).
Alcune deformità dei piedi congenite o acquisite. Il piede cavo, le dita a martello e l’alluce valgo sono i principali difetti dei piedi che concorrono alla comparsa della metatarsalgia. Il Piede cavo, caratterizzato da un’arcata plantare molto accentuata, che impedisce l’appoggio della parte intermedia del piede. Ciò comporta, a lungo andare, una cattiva distribuzione del peso corporeo (il quale si concentra su calcagno e parte anteriore del piede) e una modificazione della posizione delle ossa metatarsali. Sovrappeso e obesità. Il peso corporeo in eccesso nelle persone obese o in sovrappeso si ripercuote, per effetto della gravità, sugli arti inferiori e di conseguenza determina uno stress maggiore sulle ginocchia, caviglie e piedi, con anche un’aumentata predisposizione agli infortuni e alle patologie da sovraccarico. Indossare determinati tipi di scarpe può favorire la comparsa di metatarsalgia. In particolare le scarpe col tacco alto e gli scarpini richiesti in determinati sport.
Inoltre, sembra che giochino un ruolo determinante anche le scarpe troppo strette.
Le fratture da stress delle ossa dei piedi (ovvero fratture ossee di lieve entità causate da microtraumi ripetuti) possono far assumere, a chi ne ha sofferto, una camminata errata che va a sovraccaricare l’avampiede e quindi provocare, anche a distanza di tempo, la comparsa di metatarsalgia.

Articolo del 17-02-2022