L’isteroscopia diagnostica è un esame endoscopico che permette di visualizzare la cavità uterina, appositamente distesa e ingrandita, e studiarne le caratteristiche e la presenza di eventuali patologie.
Viene eseguita in ambulatorio, senza digiunare, senza alcun tipo di anestesia o preparazione farmacologica, senza esami del sangue.
Gli antibiotici vengono somministrati solo alle pazienti portatrici di valvulopatie cardiache.
Non è necessario usare lo speculum vaginal che comunque può essere tolto appena iniziato l’esame. Il collo dell’utero non viene
afferrato con le pinze né dilatato e neppure sondato con l’isterometro. Viene cioè eliminato ogni espediente che può provocare ansia, paura e soprattutto dolore.
Con questi semplici accorgimenti l’esame è spesso completamente indolore o tutt’al più produce un leggero fastidio della durata di pochi secondi.
Se correttamente eseguito, dura in genere 1 o 2 minuti e può lasciare solo un dolore crampiforme simil-mestruale sopra il pube o all’altezza della spalla che scompare in pochi minuti senza bisogno di alcuna terapia
Per distendere la cavità dell’utero e renderne possibile la visualizzazione si utilizza un gas (anidride carbonica), ma è possibile anche usare un mezzo liquido come la soluzione fisiologica.
La riuscita dell’esame e l’accettabilità da parte della paziente dipendono dall’uso di una tecnica corretta, da una strumentazione
adeguata e efficiente, dall’abilità dell’operatore che nasce anche da una predisposizione naturale ma deriva soprattutto da un lungo training di formazione e dal numero di esami eseguito. Accertatevi di questo prima di sottoporvi ad una isteroscopia diagnostica e soprattutto operativa.
ISTEROSCOPIA DIAGNOSTICA : indicazioni
1.Sanguinamenti uterini anomali in puerperio, età fertile, pre e post-menopausa e in pazienti che sono in cura dopo interventi per cancro alla mammella
• Polipi e fibromi presenti nella cavità uterina
• Ecografie pelviche transvaginali che facciano sospettare la presenza di una alterazione ( ispessimento dell’endometrio, polipi,
fibromi, iperplasia, carcinoma dell’endometrio, istmocele ecc…ecc )
• Sterilità e infertilità
• Sospetto di malformazioni uterine (utero setto o utero bicorne)
• Pap test ed esami citologici anomali
• Sospetto di aderenze intrauterine, cosidetta sindrome di Asherman, (mestruazioni assenti o scarse, dolori addominali
persistenti dopo raschiamenti per aborto o per emorragie post-partum, aspirazione per interruzione volontaria di gravidanza)
• Raschiamenti con risultati dubbi o negativi
• Controllo nelle donne che fanno terapia ormonale sostitutiva in menopausa o dopo interventi per cancro alla mammella,
soprattutto in presenza di sanguinamenti o di ispessimenti dell’endometrio
• Diagnosi di iperplasia endometriale a basso rischio
• Diagnosi di iperplasia atipica e di cancro dell’endometrio
• Stadiazione del cancro dell’endometrio (valutare la sua estensione rispetto all’istmo dell’utero)
• Polipi cervicali
• Controllo prechirurgico x patologie utero-ovariche benigne
• Ritenzione di spirale (filo non visualizzato) e riposizione
• Residui corioplacentari in utero postabortivi o postpartum
• Isterosalpingografie patologiche
• Monitaraggio delle pazienti a rischio oncologico (obesità, diabete, policistosi ovarica)
• Controllo dopo isteroscopie operative come miomectomie,
ablazione endometriale e sinechiolisi per prevenire la
formazione di sinechie
ISTEROSCOPIA DIAGNOSTICA:TECNICA DI ESECUZIONE
La paziente assume la stessa posizione di una visita ginecologica.
Dopo aver inserito in vagina lo speculum (inutile quando si usa un mezzo liquido di distensione) e aver evidenziato il collo
dell’utero si procede alla detersione del muco presente.
Si prende l’isteroscopio che consiste in una sonda rigida sottile, munita di lenti e collegata con una telecamera ad un monitor che permette di visualizzare la cavità uterina ingrandita come dal vivo.
Due cavi provvedono a portare il gas (anidride carbonica) e la luce allo strumento. Se si usa il liquido si utilizzano due tubi di entrata e di uscita della soluzione fisiologica.
Si apre il rubinetto del gas o del liquido e si appoggia l’isteroscopio al collo dell’utero aspettando che l’orificio uterino esterno si
apra.
Il mezzo di distensione produce una leggera e progressiva dilatazione del tratto di canale cervicale posto al davanti dell’ottica che permette l’introduzione lenta e graduale dello strumento, sempre sotto visione diretta dell’operatore, utilizzando una tecnica ben precisa e codificata che consente, seguendo il canale cervicale, di farsi delicatamente strada e di penetrare all’interno dell’utero. I
principi basilari per eseguire una isteroscopia diagnostica col minimo o del tutto assente disconfort per la paziente sono:
1) usare un’ottica a 30° con visione foroobliqua mettendo la punta dello strumento in basso e la visione del canale canale cervicale sul monitor costantemente alle ore 6 del monitor.
2) proseguire lentamente senza spingere lo strumento ma aspettando la distensione della porzione di canale cervicale davanti
all’ottica
3) se la visione viene persa si usa il meccanismo dello stop and start cioè ci si ferma, si torna indietro, si aspetta che si visualizzi il canale cervicale alle ore 6 e si riparte
4) se nel corso dell’ingresso il lume del canale cervicale si sposta dalle ore sei poichè lo stesso presenta delle fisiologiche deviazioni, si mettono in atto dei movimenti di rotazione precisi e codificati per riportarlo nella corretta posizione sul video.
Arrivati all’istmo ci si ferma, si aspetta la sua distensione e si penetra con lo strumento nella cavità uterina.Una volta entrati si
osserva a questo punto la cavità uterina, l’ingresso delle tube, le pareti dell’utero alla scoperta di eventuali patologie che possono causare i sintomi per i quali alla paziente è stato consigliato l’esame, l’endometrio per valutarne superficie, spessore, colore, vascolarizzazione e sbocchi ghiandolari e se necessario si eseguono biopsie mirate.
Alcuni operatori, per effettuare la distensione, usano un mezzo liquido, che però a nostro giudizio e per la nostra esperienza, non ha le stesse potenzialità del gas perché la visione è meno nitida, simile a quella che l’occhio ha in acqua rispetto a quella che ha attraverso l’aria.
Il liquido viene spinto da uno spremisacca o da una pompa elettronica che ne regola flusso e pressione su valori prestabiliti fino ad entrare nella cavità uterina. In questo caso lo speculum non viene mai usato. Tale mezzo di distensione è però indispensabile quando è presente un sanguinamento che può essere “lavato” dal liquido stesso o quando si deve eseguire un piccolo intervento ambulatoriale o una biopsia mirata
Nel corso dell’esame possono poi essere scattate delle foto che vengono poi consegnate alla paziente insieme al referto o eseguire una videoregistrazione.